Tutti abbiamo alcune foto che preferiamo dei nostri figli quand’erano minuscoli, non necessariamente perché sono belle o ispirate, ma solo perchè, senza farlo apposta, l’espressione che hanno in quella foto parla da sola o nasconde una storia da raccontare. E allora vediamo cos’hanno da dire o che storie hanno da raccontare, alcune fotine di Tommi.
Cominciamo con quelle foto che parlando da sole:
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“Dai pà… di prima mattina no,ti prego” |
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“Adesso ne mollo una che deve scappare dalla stanza e la smette di fare foto”
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“Allora, capiamoci. Tu sei quella che fa tutto quello che voglio io altrimenti urlo e lo fai lo stesso”? |
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“Ue ciccio, vedi bene dove devi mettere quelle mani che sei troppo peloso per i miei gusti” (notare pugno serrato pronto a colpire ed espressione truce di accompagnamento) |
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“zzo vuoi?? schiaffi?” |
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“Mamma mia comme sto!!” |
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“Dai pa.. scatta sta foto che faccio brutto pesante! Qui si terrorizzano anche le mattonelle e divento il capo del nido ancora prima di avere l’età per iscrivermi” |
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SELFIEEEEEEEE!!! |
Ora lavorate di fantasia, parliamo della mia foto preferita, quella che ha tutta una storia dietro. Immaginate di ritrovarvi nella pancia della mamma, senza sapere perché, per come e per colpa di chi. Nove mesi al buio, sentendo voci in lontananza e percependo sensazioni sconosciute. Piccole antenne ricettive che pian piano assumono forma d’uomo. Nove lunghi mesi li dentro, senza sapere cosa siano i “mesi” e quanti sono “9”. Poi di colpo fuori. Luci, rumori, odori.. venite sollevati e messi a testa in giù, una tizia vi prende pure a sberle sul culo “ma guarda te questa, che gli avrò fatto? avrò detto qualcosa di male?manco so parlare!“. Poi venite messi su di un lettino con le pareti in plexiglass (naturalmente non sapete cos’è un lettino, figuratevi il plexiglass) e venite portati in una seconda stanza dove vi viene fatto un bagnetto, prendete ancora qualche sculacciata e infine vi addormentate esausti tra le braccia di un tizio peloso, un po sudaticcio (perché siete nati in luglio) che, proprio mentre le vostre palpebre si chiudevano esauste, vi pare abbia detto qualcosa tipo: “amore mio, tra poco arriva anche la mamma”.
Poi vi svegliate, siete in un lettino, tranquilli. Quel tizio peloso di prima vi sta sorridendo con un coso in mano e ogni tanto dice “no, questa è sfocata, ora la rifaccio“. In quel preciso istante l’istinto vi dice che siete a casa, che il viaggio è finito e quel tizio con la pancia che, verrete a sapere dopo qualche anno, vi sta facendo un mare di foto e le sta inviando a tutto l’albero genealogico come trofeo, è il vostro papà e sta vivendo il momento più bello di tutta la sua vita. Cosi, per fare squadra sin da subito, perché già lo sapete che sarete una squadra di quelle fortissime, gli comunicate che tutto va bene anche per voi. Un piccolo gesto di vittoria che diventerà una delle più belle foto del mondo.
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Tranqui pà… ce l’abbiamo fatta. Sono qui. A proposito, ti devo parlare di una che mi ha preso a sberle sul culo. Ci pensi tu? |
“Ci pensi tu”?
“Certo amore mio, per tutta la vita.”
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